mercoledì 8 ottobre 2008

La rilettura residenziale di uno spazio industriale, il progetto di un complesso di trenta loft a Milano

É possibile oggi definire un tipo di casa?
“Ogni volta che noi architetti affrontiamo il tema dell’abitazione, constatiamo che oggi non esiste più un canone di riferimento, uno stile di abitazione - afferma l’architetto Alberto Beni - ma ogni volta occorre ritrovare il senso dell’abitare e dargli una forma, quella migliore, come diceva Giò Ponti.”
Per questo, forse, gli interventi curati dall’architetto Beni sono tutti diversi, come quello in fiera a Milano, in via Susi, vicino a Piazza Udine. Si tratta di un complesso su cinque livelli, progettato come la rilettura residenziale di uno spazio industriale.
Ampie vetrate di quasi quattro metri di altezza, logge e balconi, caratteristiche dei loft applicate ai tagli tipici degli appartamenti, per garantire la massima vivibilità degli spazi.
“La casa è il luogo in cui lasciamo fuori tutto ciò che ci tiene sempre sotto giudizio.
La casa è il luogo del non giudizio, dove posso essere me stesso.
Stanchi di una pesante giornata di lavoro, sentiamo il bisogno di rifugiarci a casa per recuperare le energie e da qui partire per l’avventura del giorno successivo.
Questo perché tra le pareti domestiche ritroviamo la memoria e l’identità delle nostre stesse radici, che facendoci da riferimento ci rassicurano.
Insomma la casa, la nostra casa (home dicono gli inglesi, distinguendola da house-edificio) è il luogo dei nostri segreti, magari chiusi in un cassetto.”
Tuttavia, non conta solo l’interno delle pareti domestiche.
“C’è anche la valenza collettiva dell’abitare.
Non è possibile abitare da soli, si è sempre immersi in un contesto sociale. Per questo è importante la qualità dell’edificio in quanto stimolo alla qualità dell’abitare, del rapportarsi.”
E “la qualità dell’abitare” è stata raggiunta pienamente nel complesso di via Susi, costruito a norma di certificazione, con dei serramenti, per esempio, con taglio termico e isolamento acustico tali da garantire un notevole benessere abitativo e non certo tipici di una struttura industriale.
“Penso che l’uomo non viva in maniera astratta ma dentro un contesto sociale e in un preciso tempo storico, per cui l’idea della casa deve portare con sé questi riferimenti, con i suoi aspetti positivi, accettandone, inevitabilmente, le sue manchevolezze.”
Contatti: Architettura Beni, Milano via San Benigno 4; www.architetturabeni.it

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