Giovani coppie, anziani, studenti, stranieri: sono sempre di più le categorie sociali che oggi non hanno i requisiti per accedere all'edilizia residenziale pubblica, ma nemmeno i mezzi per sostenere i prezzi di mercato delle abitazioni.
Dal 1986 a oggi, il costo delle locazioni è costantemente aumentato, ed è aumentato anche il divario rispetto al livello degli stipendi.
L'argomento è stato affrontato nel corso della conferenza inaugurale del Forum Architettura organizzato da Il Sole 24 Ore alla Triennale di Milano lo scorso 3 ottobre.
Sulla questione, come purtroppo in altri ambiti, il nostro Paese è in ritardo rispetto al resto d'Europa, dove l'housing sociale rappresenta il 20% del mercato, mentre in Italia è fermo al 5%.
Anche per questo, nel 1999, la Fondazione Cariplo ha dato vita al Progetto Housing Sociale, studiando modalità di intervento, diverse dalle tradizionali erogazioni a fondo perduto, capaci di dare risposte qualitativamente e quantitativamente innovative al bisogno socio-abitativo.
Il Progetto ha preso avvio concretamente nel 2004, quando con la partecipazione della Regione Lombardia e dell'Anci regionale, è stata costituita la Fondazione Housing Sociale (Fhs), il soggetto operativo incaricato di svilupparne struttura e contenuti.
Lo strumento attuativo è un fondo d'investimento immobiliare etico a remunerazione moderata, il Fondo Abitare Sociale 1, che ha raccolto 85 milioni di euro da Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Cassa Depositi e Prestiti, Banca Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano, Cassa Italiana dei Geometri, Generali Assicurazioni e Gruppo Pirelli/Telecom.
Avviato nel 2006, il fondo prevede che gli investimenti vengano completati entro il 2011 ed è gestito da Polaris Investment Sgr.
Il programma sperimentale di edilizia sociale attivato prevede che si realizzino villaggi urbani integrati, delle dimensioni di almeno 100 alloggi, all’interno dei quali promuovere dei mix di residenti e di funzioni studiati in modo da assicurare la loro sostenibilità, nonché interventi di edilizia residenziale universitaria per ospitare gli studenti fuori sede.
Il canone di locazione corrisponde in genere al canone moderato o convenzionato introdotti dalla Regione Lombardia, pari a circa 65-75 euro/anno per metro quadro.
Tra gli interventi allo studio, è già in fase di realizzazione a Crema un complesso residenziale costituito da 90 appartamenti, servizi di vicinato e scuola materna per 125 bambini.
Formato da un unico organismo costituito da tre distinti blocchi edilizi, articolati sull’asse nord-sud per offrire alla residenza il miglior orientamento possibile in termini di irraggiamento solare, di vista e di riscontro d’aria (su almeno 2 lati per ciascuna unità abitativa), i due blocchi residenziali (il terzo è la scuola materna) sono caratterizzati in copertura da un’imponente pensilina metallica integrata con un sistema di pannelli fotovoltaici.
L’edificio è stato infatti concepito in classe A+, con un fabbisogno energetico inferiore a 14 KWh/mq/anno.
Teleriscaldamento con distribuzione a pannelli a pavimento, controllo della ventilazione con recupero energetico e deumidificazione dell’aria: progetti di edilizia sociale lontani anni luce da quelle “case popolari” degli Anni Settanta che ancora oggi simboleggiano povertà e degrado.
Finalmente, anche in Italia, inizia a farsi strada un’edilizia sociale di qualità e “sostenibile” in tutti i sensi: per le tasche dei meno abbienti e per l’intera comunità.
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