martedì 15 luglio 2008

L'architetto: un mestiere in bilico tra tecnica e arte


“…..Il nostro mestiere è in bilico tra tecnica e arte e in bilico deve restare perché se lo separi o cadi da una parte o cadi dall’altra …” (Renzo Piano, 2000).
La “fase progettuale” è fatta di tanti stati d’animo contraddittori tra loro: è fatta di serenità e tensione, di calma ed energia, di lentezza e di rapidità.
Noi architetti dobbiamo renderci conto - ed esserne coscienti fino in fondo - che le nostre scelte condizioneranno per decine d’anni, se non per un secolo almeno, la vita di chi, con sacrificio, ha trovato rifugio nei nostri volumi e vive negli spazi che gli abbiamo creato. Per questo viviamo con lui, siamo in parte responsabili del suo umore, della sua salute, della voglia di tornare a casa.
Noi progettisti dobbiamo ritrovare l’etica e la morale, che ci consente di lottare per delle idee che intimamente sappiamo essere corrette ma che per paura e per pressioni esterne, rinunciamo anche solo ad esporre.
Il progetto non è solo tecnica ed efficienza energetica, oggi al primo posto, ma anche arte che deve ritornare ad esserne una componente al pari della tecnica.
La risoluzione dei problemi energetici non deve sottrarre energie alla ricerca di ciò che stimola serenità, gradevolezza, equilibrio, di cio’ che ci fa star bene quando guardiamo una casa e che ci porta ad avere pensieri positivi.
La nostra opera viene esposta, la gente inevitabilmente se la trova davanti agli occhi! Dobbiamo evitare di farci maledire ogni giorno per il modo con il quale comunica con la città o per il modo con il quale facciamo vivere gli occupanti.
Sì, la chiamo “opera” perché il progetto costruito è un’ “opera d’arte”, a volte riuscita, a volte meno, dietro la quale c’è un uomo che l’ha pensata, sofferta, disegnata e maestranze che l’hanno costruita.
Nulla è cambiato da millenni, il percorso è sempre lo stesso, solo che ora ci vogliamo un po’ meno bene e per questo sorvoliamo su quello che molti pensano superfluo, il bello!

L'ARCHITETTO FRANCESCO CLAUDIO DOLCE
Francesco Claudio Dolce è docente presso il Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e Società, (Tecnologie per l'igiene edilizia e ambientale - Tecnologia dell'architettura). Libero professionista, Studio Associato d'Architettura i3D (www.itredi.com) a Milano.
Da sempre alla ricerca di innovative soluzioni architettoniche atte a garantire un efficace risparmio energetico nel campo dell’edilizia civile, l'architetto Dolce ha curato diverse progettazioni di edifici certificati, tra cui recentemente il primo edificio plurifamiliare certificato A da CasaClima a Milano.
Altri articolli di "Archievoluzioni" su QUICASA.IT

Nessun commento: